Chi paga il conto?

Il Lend-Lease non è mai gratis

Alla conferenza stampa in Alaska, Vladimir Putin ha evocato la rotta aerea “Alaska-Siberia”, quella che durante la Seconda guerra mondiale portò in Unione Sovietica migliaia di aerei americani attraverso il programma Lend-Lease. Ha ringraziato gli Stati Uniti non solo per quell’aiuto, ma anche per la cura con cui oggi custodiscono la memoria dei piloti sovietici caduti. Non ha detto che il Lend-Lease “ha sconfitto il nazismo”, ma ha legato l’Alaska al simbolo concreto della cooperazione fra due potenze che poi sarebbero diventate rivali.

Il Lend-Lease Act fu firmato da Franklin D. Roosevelt l’11 marzo 1941, nove mesi prima di Pearl Harbor. In quel momento gli Stati Uniti non erano ancora entrati in guerra, ma avevano già scelto da che parte stare. Con una formula che Roosevelt spiegò in una delle sue “fireside chats” con l’immagine della manichetta da giardino prestata al vicino per spegnere un incendio, Washington autorizzava la fornitura illimitata di armi, mezzi, carburanti e cibo agli Alleati. Era il passaggio dalla neutralità all’essere, come disse lo stesso presidente, “l’arsenale della democrazia”.

Winston Churchill lo definì “l’atto più disinteressato della storia”. Ma dietro la retorica, il meccanismo fu un gigantesco spostamento di potere: più di 50 miliardi di dollari dell’epoca distribuiti fra Regno Unito, Unione Sovietica, Francia, Cina e altri Paesi. Il grosso andò a Londra (oltre 31 miliardi), seguita da Mosca (più di 11 miliardi).

Il Regno Unito fu quello che pagò il prezzo più lungo. Alla fine del conflitto, gli Stati Uniti bloccarono d’improvviso le forniture: Churchill lo definì “un colpo allo stomaco”. Per rimettere in equilibrio i conti, Londra dovette negoziare il gigantesco Anglo-American Loan del 1946, 3,75 miliardi di dollari più un prestito canadese, da rimborsare in decenni. L’ultima rata è stata saldata il 29 dicembre 2006, più di sessant’anni dopo. Fu un debito che segnò la parabola discendente dell’Impero: la sterlina dovette affrontare la crisi di convertibilità del 1947, e nel 1956 a Suez bastò la pressione finanziaria di Eisenhower per piegare la volontà britannica. L’impero tramontò, e al suo posto emerse quello americano.

Diversa la sorte francese. La Francia, che ricevette circa 3,2 miliardi di aiuti, estinse il proprio debito già negli anni Cinquanta, grazie anche al Piano Marshall che ne facilitò la ricostruzione e consolidò la dipendenza dall’ombrello americano. La Cina di Chiang Kai-shek, destinataria di circa 1,6 miliardi di dollari, non restituì mai integralmente quel debito, che venne in parte cancellato dopo la guerra civile e il riconoscimento diplomatico della Repubblica Popolare.

L’Unione Sovietica ricevette aiuti per 11,3 miliardi. Nel 1972, dopo decenni di trattative, Mosca firmò un accordo con Washington per il rimborso di appena 722 milioni di dollari, spalmati su trent’anni, cifra infinitamente inferiore al valore reale delle forniture. L’URSS pagò dunque in minima parte e, come spesso ricordava Krusciov, più in termini geopolitici che finanziari. Stalin stesso, a Teheran nel 1943, ammise senza giri di parole: “Senza le macchine ricevute tramite Lend-Lease, avremmo perso la guerra”.

Dietro i numeri, però, c’era la vera posta in gioco: il futuro ordine mondiale. Quando gli Alleati si riunirono a Bretton Woods nel luglio del 1944, il mondo già sapeva chi avrebbe dettato le regole. Gli Stati Uniti uscivano dalla guerra come creditori universali, con il 60% delle riserve auree mondiali e con un’industria potenziata dalla mobilitazione bellica. John Maynard Keynes cercò di opporsi, proponendo un sistema basato su una moneta sovranazionale, il “bancor”. Ma vinse Harry Dexter White, il negoziatore americano: il dollaro sarebbe stato il nuovo ancoraggio del sistema, convertibile in oro a 35 dollari l’oncia. Non era un compromesso tecnico: era l’atto fondativo dell’impero americano.

Il Lend-Lease aveva prodotto una rete di debitori, ma soprattutto aveva creato il mercato di cui il dollaro aveva bisogno per diventare la valuta di riserva del pianeta. Da quel momento in avanti, chiunque volesse commerciare a livello internazionale doveva passare attraverso la moneta americana. L’oro era solo il paravento, destinato a cadere nel 1971 con la decisione di Nixon di sospendere la convertibilità. Ciò che restava era il potere della liquidità e della fiducia: la supremazia del dollaro come valuta globale, resa possibile non solo dalla forza economica ma anche dal ricatto politico e militare che Washington poteva esercitare.

Il Lend-Lease, insomma, non fu un regalo. Fu un contratto capestro che permise agli Stati Uniti di uscire dalla guerra non solo vincitori, ma padroni del nuovo secolo. Londra dovette piegarsi, Parigi adeguarsi, Mosca accettare la realtà. L’Europa tutta, a partire dal 1945, visse sotto un’egemonia che non era solo militare, ma finanziaria. E ancora oggi il dollaro sopravvive come moneta del petrolio, delle transazioni internazionali, della finanza globale: un impero invisibile nato da quella legge firmata da Roosevelt nel marzo 1941.

Per l’Unione Sovietica il Lend-Lease non fu un debito da saldare, ma una necessità vitale. Senza quei camion, quelle locomotive, quel carburante ad alto numero di ottano e le tonnellate di viveri, la guerra sarebbe durata più a lungo e avrebbe avuto un prezzo di sangue ancora più alto. Mosca lo riconobbe, ma non lo pagò. Lo pagò invece Londra, e lo pagò con la perdita della centralità globale.

Oggi, quando Putin cita l’Alaska e ricorda il Lend-Lease, riconosce implicitamente che quell’asse di ferro e grano decise la sorte della guerra e aprì il secolo americano. Ma l’eco di quella storia ci riporta al presente: nel 2022 il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un nuovo Lend-Lease Act, questa volta per l’Ucraina, con procedure accelerate e crediti illimitati per forniture militari. Kiev riceve armi, munizioni e aiuti a credito, l’Europa garantisce con i propri bilanci, gli Stati Uniti con il loro debito pubblico.

Nel 1941 il Lend-Lease sancì il tramonto dell’Impero britannico e l’ascesa di quello americano. Oggi, la domanda è inevitabile: chi pagherà la fattura del nuovo Lend-Lease? Sarà l’Europa, con un’ulteriore dipendenza economica e militare? Sarà Kyiv, costretta a saldare con il futuro la sopravvivenza del presente? O sarà la stessa America, che rischia di bruciare, questa volta, il capitale più prezioso: la fiducia globale nel dollaro?

📚 Fonti e documenti

Roosevelt e la nascita del Lend-Lease

  • U.S. Office of the Historian, “Lend-Lease and Military Aid to the Allies” (overview ufficiale).
  • Fireside Chat 16: The Arsenal of Democracy, 29 dicembre 1940 – Miller Center (University of Virginia).
  • Press Conference of President Roosevelt, 17 dicembre 1940 – The American Presidency Project (metafora della manichetta da giardino).

Churchill e la retorica dell’alleanza

  • George C. Marshall Foundation, “The Most Unsordid Act in History”.
  • International Churchill Society, correzione sull’attribuzione della frase “unsordid act”.

Mosca e la logistica di guerra

  • FRUS – Foreign Relations of the United States, Cairo-Teheran 1943, doc. 353 (citazione di Stalin).
  • The National WWII Museum (New Orleans), “Lend-Lease to the Eastern Front” (camion, locomotori, carburante avio, cibo).

Le cifre e le statistiche

  • War Department, 1946, “Lend-Lease Shipments” (dati ufficiali).
  • US Army, CGSC, “Statistics: Lend-Lease” (archivio digitale).

Il conto di Londra

  • UK Parliament – House of Commons Library, Research Briefing SN/EP/2253, “The UK’s World War Debt” (2007).
  • UK Government History Blog, “Signing the Anglo-American Financial Agreement” (dicembre 1945).
  • Hansard, Parlamento britannico, dibattito “Lease Lend and War Loans”, 8 giugno 2006.
  • FRASER – Federal Reserve Bank of St. Louis, testo dell’“Anglo-American Financial Agreement” (1945).

Bretton Woods e il dollaro

  • Federal Reserve History, “Creation of the Bretton Woods System” e “Launch of the Bretton Woods System”.
  • LSE Economic History Blog, “Keynes’s Global Bank and Bancor” (2023).
  • IMF, Working Paper 19/161, “Central Banks and the Bretton Woods System”.

Il nuovo Lend-Lease

  • Congress.gov, “Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act of 2022” (Public Law 117-118).
  • U.S. Department of Defense, “Biden Signs Lend-Lease Act to Supply More Security Assistance to Ukraine”, 9 maggio 2022.

La memoria in Alaska

  • CBS News, “Transcript of Putin and Trump in Alaska”, 16 agosto 2025.
  • Kremlin.ru, “Joint news conference, Anchorage”, 16 agosto 2025.